7 curiosità su... Vanjia Milinkovic-Savic

Arrivato a Napoli con la fama di portiere affidabile e dal carattere deciso, Vanja Milinković-Savić si è rapidamente conquistato la fiducia dell’ambiente azzurro. Dietro i suoi 201 centimetri di altezza e le parate spettacolari, si nasconde una storia personale ricca di episodi curiosi, legami familiari e aneddoti sorprendenti. Ecco sette curiosità per conoscere meglio il numero uno serbo del Napoli.

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7 curiosità su Vanja Milinković-Savić, il gigante serbo che difende la porta del Napoli

Da quando indossa la maglia del Napoli e dopo l'esperienza al Torino, Vanja Milinković-Savić si è imposto come una delle rivelazioni più solide tra i pali della Serie A. Alto, carismatico e dotato di grande personalità, il portiere serbo ha saputo conquistare in poco tempo la fiducia dei tifosi. Ma dietro il suo sguardo glaciale e le parate spettacolari c’è una storia affascinante, fatta di talento, sacrificio e qualche aneddoto sorprendente. Ecco 7 curiosità sul "gigante serbo".

1. Nato in Spagna, cresciuto tra sport e talento

Vanja nasce nel 1997 a Ourense, in Spagna, durante un periodo in cui il padre Nikola Milinković, ex centrocampista jugoslavo, militava nei campionati iberici. Anche la madre è stata una sportiva professionista: giocava a basket ad alti livelli. La passione per lo sport, dunque, è un affare di famiglia. E come il fratello maggiore Sergej, oggi centrocampista dell’Al Hilal ed ex Lazio, Vanja ha deciso di portare entrambi i cognomi, Milinković-Savić ,in omaggio alle proprie radici e alla tradizione spagnola.

2. Da attaccante a portiere per… pigrizia

Non tutti lo sanno, ma da bambino Vanja era un centravanti. Il suo fisico imponente lo rendeva perfetto per il ruolo di numero 9, ma durante le giovanili con il Grazer AK e poi con il Vojvodina, decise di arretrare tra i pali. Il motivo? Lo ha raccontato lui stesso con ironia: «Ero pigro, da portiere mi sembrava più semplice». Da lì in poi, la sua crescita fu rapidissima, e la pigrizia, a quanto pare, si è trasformata in una carriera di grande lavoro e disciplina.

3. Il Manchester United lo aveva già scelto

Nel 2014, quando era ancora poco più che un adolescente, il Manchester United lo mise sotto contratto, intuendone il potenziale. Tuttavia, Vanja non riuscì mai a debuttare con i “Red Devils” a causa dei problemi con il permesso di lavoro nel Regno Unito. Dopo circa un anno e mezzo, si svincolò e ripartì dal Lechia Danzica in Polonia, una scelta coraggiosa che lo riportò presto nel giro del calcio europeo di alto livello.

4. Il gigante da 201 centimetri

Con i suoi 2,01 metri di altezza, Milinković-Savić è tra i portieri più alti d’Europa. Una statura che gli consente una straordinaria copertura della porta e una notevole presenza nelle uscite alte. Ma Vanja non è solo fisico: ha lavorato molto sulla reattività e sulla tecnica, elementi che gli hanno permesso di diventare uno dei portieri più affidabili della Serie A.

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5. Record di parate e crescita costante

Durante l’ultima stagione con il Torino, Vanja ha compiuto un vero salto di qualità. Secondo le statistiche, è stato tra i portieri con più “gol evitati” del campionato, subito dietro a Mile Svilar (premiato come miglior portiere della Serie A 2024/25). Un rendimento che ha attirato le attenzioni del Napoli, deciso a puntare su di lui per blindare la difesa.

6. La fama di "pararigori"

Il gigante serbo è un rinomato pararigori, la scorsa stagione sono stati ben 4 quelli salvati dall’imponente portiere del Napoli. In questa stagione, invece, con la maglia azzurra ha neutralizzato due tiri dal dischetto, contro il Lecce e contro il Como.

7. La famosa parentela con “l’altro” Milinković-Savić

Non è raro che il cognome Milinković-Savić accenda un lampo di riconoscimento negli appassionati di calcio: sì, Vanja è il fratello minore di Sergej, l’ex centrocampista simbolo della Lazio. Per anni, Sergej è stato uno dei giocatori più completi e tecnici del campionato italiano, capace di imporsi come leader biancoceleste e protagonista assoluto della Serie A. Nel 2023 ha intrapreso una nuova avventura in Arabia Saudita, vestendo la maglia dell’Al-Hilal. I due fratelli, uniti da un legame profondo dentro e fuori dal campo, rappresentano due facce dello stesso talento di famiglia: uno costruisce il gioco, l’altro lo difende.

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