Stadio Flaminio, il progetto della Lazio resta fermo: tutto nelle mani di Lotito
Il destino dello Stadio Flaminio è appeso a un filo. A oltre un anno dall'annuncio dell'interesse della Lazio, il progetto di riqualificazione dell'impianto romano è ancora fermo. Nessun passo concreto è stato compiuto per avviare l’iter amministrativo, e la situazione rischia di arenarsi definitivamente se il presidente biancoceleste Claudio Lotito non agirà con decisione nelle prossime settimane.
Stadio Flaminio: nessuna istanza formale, il Campidoglio attende Lotito
Il 31 luglio 2025 il Dipartimento Grandi Eventi di Roma Capitale ha confermato ufficialmente che, ad oggi, non è stato avviato alcun procedimento amministrativo relativo alla proposta della Lazio per il Flaminio. L'avvio della Conferenza dei Servizi, passaggio obbligato per far partire il progetto, è vincolato alla presentazione di una richiesta formale corredata da tutta la documentazione tecnica necessaria.
Il Campidoglio ha richiesto integrazioni importanti, in particolare sui temi legati alla viabilità, ai parcheggi e alla sostenibilità ambientale. Tuttavia, da parte della Lazio non è ancora arrivata una risposta ufficiale.
Lotito prende tempo, ma l'orologio corre
Claudio Lotito ha spiegato nei giorni scorsi di voler completare prima un giro di ricognizioni e sopralluoghi prima di procedere, per evitare futuri intoppi durante la Conferenza dei Servizi. Ma i tempi stringono. La nuova legge voluta dal Ministro dello Sport Andrea Abodi, che istituisce la figura del Commissario straordinario per gli stadi legati agli Europei 2032, potrebbe semplificare l’iter burocratico, ma solo se il Flaminio verrà incluso tra gli impianti considerati “di interesse strategico nazionale”.
Se ciò accadrà, sarà il sindaco Roberto Gualtieri a prendere in mano la cabina di regia del progetto. Ma senza una proposta formale da parte della Lazio, anche la legge rischia di restare inapplicata.
Il progetto: 40mila posti e 140 milioni di investimento
L’idea della Lazio è chiara: trasformare il Flaminio in una moderna arena da 40mila posti, capace di ospitare non solo le partite casalinghe, ma anche concerti, eventi e attività sociali. L’investimento previsto supera i 140 milioni di euro, parte di un piano economico più ampio che punta a generare valore per tutto il territorio. Secondo gli analisti di OpenEconomics, ogni euro speso nella riqualificazione degli stadi porta benefici in termini di PIL, occupazione e sviluppo urbano.
Tifosi in fermento, polemiche crescenti
L’immobilismo del progetto ha già sollevato proteste da parte di oltre 10.000 tifosi laziali, che nelle scorse settimane hanno manifestato il loro dissenso. Anche alcune istituzioni, come Federsupporter, hanno ricevuto dal Campidoglio comunicazioni in cui si sottolinea come la proposta della Lazio non rispetti i requisiti minimi di fattibilità previsti dalla normativa vigente.