7 curiosità su...Massimo Brambilla

Sarà Massimo Brambilla a guidare la Juventus nella sfida infrasettimanale di Serie A contro l’Udinese, dopo l’ufficialità dell’esonero di Igor Tudor. L’attuale tecnico della Next Gen vivrà così la sua prima volta alla guida della prima squadra bianconera, un traguardo importante per un allenatore che ha costruito la propria carriera con dedizione, competenza e risultati concreti. Ecco sette curiosità per conoscere meglio il nuovo protagonista della panchina juventina.

Brambilla curiosità
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Sette curiosità su Massimo Brambilla: l'allenatore della Next Gen pronto alla sua prima partita sulla panchina della Juventus

Dalla gavetta del Monza alla panchina della Juventus, passando per promozioni, infortuni e successi giovanili, Massimo Brambilla è l’esempio di come competenza e pazienza possano portare lontano. La sfida con l’Udinese sarà il coronamento di un percorso costruito con passione e professionalità: un debutto in Serie A meritato, frutto di anni di lavoro silenzioso ma efficace.

1. Dal Monza alla Serie A con la Reggiana

Brambilla è cresciuto nel vivaio del Monza, dove ha imparato i fondamentali del centrocampo “alla vecchia maniera”: visione di gioco, intelligenza tattica e senso della posizione. A gennaio del 1995 viene acquistato dalla Reggiana, debuttando in Serie A l’8 gennaio dello stesso anno, con il numero 10 sulle spalle, in uno sfortunato Brescia–Reggiana 1-0. Nonostante la retrocessione degli emiliani, il giovane regista resta in massima serie, confermando fin da subito la sua solidità.

2. Campione d’Europa con l’Under 21

Nel 1996 arriva uno dei momenti più luminosi della sua carriera: Brambilla conquista il titolo di Campione d’Europa con la Nazionale Under 21 guidata da Cesare Maldini, in un gruppo leggendario che includeva Buffon, Cannavaro, Nesta e Totti. Con il numero 10 sulle spalle, si distingue per intelligenza e qualità. Nella stessa estate partecipa anche alle Olimpiadi di Atlanta, esperienza sfortunata ma formativa per il giovane centrocampista lombardo.

3. Gli anni in Emilia e la svolta Bologna

Dopo la parentesi con la Reggiana, Brambilla passa al Parma, allora tra le squadre più forti d’Italia e d’Europa, fresco vincitore della Coppa UEFA. Con i gialloblù disputa 26 partite in Serie A, prima di trasferirsi nel gennaio 1997 al Bologna, dove contribuisce al settimo posto finale. L’arrivo l’anno successivo di Roberto Baggio riduce però il suo spazio in squadra, spingendolo a cambiare aria e a scegliere il Torino, all’epoca in Serie B.

4. Specialista delle promozioni

Con il Torino, Brambilla gioca da protagonista la prima stagione (26 presenze e 2 reti), ma un infortunio grave ne limita il rendimento nell’annata successiva. Nonostante ciò, partecipa alla promozione in Serie A dei granata dopo tre anni di assenza. Successivamente veste le maglie di Siena e Cagliari, diventando una sorta di “specialista delle promozioni”: nel 2002 porta i toscani per la prima volta nella massima serie, mentre nel 2004 è tra i protagonisti del ritorno in A dei sardi, con 40 presenze e una stagione straordinaria.

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5. L’ultima in A e gli anni della maturità

La stagione 2004-2005 è la sua ultima in Serie A, condizionata da un infortunio ma chiusa in modo simbolico: Juventus–Cagliari 4-2, la gara d’addio di Gianfranco Zola. Dopo la parentesi sarda, Brambilla continua a giocare in Serie B con il Mantova, sfiorando una storica promozione in A nel 2006, e successivamente ritorna al Monza in C1, per poi chiudere la carriera al Pergocrema.

6. La nascita dell’allenatore e la valorizzazione dei giovani

Proprio al Pergocrema inizia la seconda vita calcistica di Brambilla. Dopo alcune esperienze nel settore giovanile del Novara, approda all’Atalanta, dove costruisce la sua reputazione come allenatore capace di valorizzare giovani e costruire gioco. Con la Primavera nerazzurra conquista due scudetti di categoria e lancia futuri talenti come Bastoni, Carnesecchi, Barrow e Kulusevski.

7. La Juventus Next Gen e la crescita continua

Nel 2022 arriva la chiamata della Juventus, che gli affida la Next Gen. Sotto la sua guida, la seconda squadra bianconera si mette in mostra per qualità di gioco e risultati, centrando due volte i playoff per la promozione in Serie B. Tra i giocatori valorizzati ci sono nomi oggi affermati o venduti a cifre importanti come Huijsen, Iling-Junior, Barbieri, Barrenechea, Rafia, Correia, Savona, Mbangula e Rouhi. Dopo una breve parentesi al Foggia nell’estate 2024, Brambilla torna a Torino e porta nuovamente la Next Gen tra le migliori del girone, con 14 punti in 11 partite nella stagione in corso.

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