7 curiosità su... Luciano Spalletti
Luciano Spalletti non è solo un allenatore: è un personaggio, un pensatore del calcio, un uomo capace di reinventarsi in ogni tappa della sua carriera. Dalla campagna toscana ai grandi stadi d’Europa, ha costruito un percorso fatto di idee, lavoro e passione. Ecco 7 curiosità che raccontano chi è davvero il nuovo allenatore della Juventus.

Spalletti, il tecnico e l’uomo: sette dettagli che raccontano il suo percorso
Dal suo rifugio tra le colline toscane ai trionfi in Serie A, ecco sette curiosità per conoscere meglio l’anima di un allenatore unico nel suo genere.
1. Dalla fattoria ai riflettori
Spalletti è cresciuto in una famiglia contadina a Certaldo, in provincia di Firenze. Prima di diventare allenatore, ha davvero lavorato nei campi e portato il bestiame al pascolo.
Un’infanzia semplice, che gli ha insegnato la disciplina e la concretezza che ancora oggi trasmette alle sue squadre.
2. L’esordio da autodidatta
Non ha avuto una carriera da calciatore di alto livello: giocava come centrocampista nelle serie minori toscane. Dopo aver smesso, iniziò ad allenare la Virgilio Fanciullacci, una squadra dilettantistica.
Da lì partì la sua scalata, tutta fondata su studio, osservazione e curiosità tattica. Nessun “sponsor”, solo idee e lavoro.
3. Il maestro della tattica “liquida”
È stato tra i primi in Italia a introdurre e rendere popolare il “falso nueve”, ruolo reso celebre da Totti nella sua Roma. Per Spalletti il calcio è un organismo in movimento, senza posizioni fisse.
4. Il ritiro spirituale in Toscana
Nel suo casolare di Montaione, in mezzo alle colline toscane, Spalletti ha costruito una vera e propria oasi personale: ulivi, cavalli, vino e silenzio.
5. Il legame speciale con Totti (e quella frattura dolorosa)
Alla Roma, Spalletti e Totti hanno vissuto un rapporto tanto forte quanto complesso. Il tecnico fu il primo a reinventarlo come falso nueve, ma anche l’allenatore con cui arrivò la separazione più discussa.
6. Un allenatore… laureato in psicologia del gruppo
Spalletti è ossessionato dalle dinamiche umane. Studia come motivare e unire lo spogliatoio, più ancora che i moduli.
7. Il tatuaggio dello Scudetto
Dopo il trionfo col Napoli, Spalletti si è fatto tatuare sul braccio lo Scudetto del 2023, il primo della sua carriera e il terzo nella storia del club.
Un segno indelebile di una stagione irripetibile e del legame con una città che lo ha consacrato definitivamente tra i grandi.