7 curiosità su… Moise Kean

Un passato tra Juventus e avventure all'estero, un presente da protagonista con la Fiorentina: Moise Kean è una delle rivelazioni di questa Serie A. Il club viola lo ha acquistato in estate dalla Juventus e i risultati sono stati ottimi: il classe 2000 ha già segnato 10 gol in 15 partite di campionato. Si diverte in campo e sorride anche fuori: di recente Moise ha infatti lanciato il suo primo disco musicale. Dalla famiglia di calciatori ai gol al PSG insieme a Mbappé e Neymar, ecco sette curiosità su di lui.

Kean, il calcio è di famiglia. Il rap, i record e le trattative saltate

1) La sfida da ex contro la Juventus

Arrivato alla Juventus nel 2010, Kean ha trascorso dodici anni in bianconero. Domenica sfiderà la sua ex squadra, indossando la maglia della Fiorentina. I viola hanno puntato su di lui pochi mesi fa per farlo rinascere dopo una stagione senza gol: lo scorso anno, tra infortuni e panchine, Kean aveva giocato 20 partite con la Juve, senza mai segnare. Ora, invece, è già a quota 14 reti tra Serie A, Coppa Italia e Conference League: l'investimento della Fiorentina da 13 milioni è già stato ripagato. E chissà che domenica non possa arrivare anche il gol dell'ex.

2) Il 2000 dei record

Il feeling con il gol Moise Kean lo ha sempre avuto. Una rete su tutte gli è valsa un record: è stato il primo giocatore nato nel 2000 a segnare in uno dei cinque grandi campionati europei. Lo ha fatto il 27 maggio 2017 contro il Bologna. Inoltre, Kean è stato il primo giocatore nato negli anni 2000 a esordire in Serie A e in Champions League: rispettivamente, il 19 novembre 2016 contro il Pescara e tre giorni dopo contro il Siviglia.

3) Il cugino calciatore in Ligue 1

Nato a Vercelli da genitori ivoriani, Kean non è l'unico calciatore della famiglia: suo cugino, Abdoulaye Bamba, gioca infatti in Ligue 1 con l'Angers. Nato in Costa d'Avorio nel 1990, Bamba è un difensore centrale. Ha iniziato la sua carriera in Italia, nei settori giovanili di Legnago e Juventus. Nel 2010 ha lasciato i bianconeri e si è trasferito in Francia, al Dijon. Dopo sei stagioni in Borgogna, è passato all'Angers, dove tutt'ora gioca. In carriera ha totalizzato fin qui 143 presenze in Ligue 1. Inoltre, anche il fratello di Moise, Giovanni Kean Dossé, è un calciatore e da anni milita in Serie D.

4) "Chosen", il disco rap di 'KMB'

Il 16 dicembre 2024, Moise Kean ha pubblicato il suo primo album musicale. Nome d'arte: KMB, sigla del suo nome completo (Kean Moise Bioty). Titolo: "Chosen", scelto. Il disco include 11 tracce, per una durata totale di 26 minuti. L'attaccante classe 2000 non è l'unico calciatore-rapper: come lui anche l'amico Rafael Leao, che canta con il nome d'arte di WAY 45. I due - come spiegato dallo stesso Kean - stanno lavorando insieme a dei progetti musicali.

5) I gol al PSG con Mbappé e Neymar

Il suo addio dalla Juventus in estate non è stato una sorpresa, né una prima volta: Kean aveva già lasciato i bianconeri nel 2019. Si era trasferito all'Everton, a titolo definitivo, per 27 milioni. Ma le cose in Premier League non sono andate come sperato: solo 2 gol nella sua prima stagione ai Toffees. Per ripartire è volato in prestito al PSG (stagione 2020-21) ed è rinato: al centro dell'attacco tra Di Maria, Neymar e Mbappé ha segnato 17 reti in 41 partite e il suo Paris ha sfiorato la Champions, perdendo in finale contro il Bayern Monaco. Da lì è rientrato all'Everton e poi di nuovo alla Juventus, prima in prestito e poi a titolo definitivo.

Moise Kean e Kylian Mbappé festeggiano il gol nella finale di Coppa di Francia, PSG-Monaco
LaPresse

6) Kean a Madrid: la trattativa saltata

Non solo Francia e Inghilterra: nella carriera di Kean ci sarebbe dovuta essere anche la Spagna. Lo scorso gennaio l'attaccante era volato a Madrid per firmare con l'Atletico in prestito dalla Juventus. Kean ha assistito alla partita dei Colchoneros contro il Valencia al Wanda Metropolitano, ma la trattativa è saltata dopo le visite mediche. Il motivo? Divergenze di vedute tra i medici dell'Atletico e i colleghi italiani nel valutare i tempi di recupero dall'infortunio al ginocchio che Kean aveva subito un mese prima.

7) Palladino-Kean, il matrimonio mancato a Monza

Un'altra opzione che Kean ha valutato lo scorso gennaio, prima che la trattativa con l'Atletico decollasse, era un prestito al Monza. L'allenatore del club brianzolo era proprio Raffaele Palladino, che ora siede sulla panchina della Fiorentina dove valorizzando il centravanti. Il matrimonio tra i due, dunque, si è compiuto, pur con sei mesi di ritardo. E sta funzionando a meraviglia.

7 curiosità su… Arijon Ibrahimovic

La Lazio si prepara ad accogliere un nuovo acquisto. Si tratta di Arijon Ibrahimovic, giovane ala d'attacco del Bayern Monaco, arrivato a Roma nella serata di domenica. Il giocatore classe 2005 ha già un passato in Italia, non lontano dalla capitale: nella stagione 2023/24 ha vestito la maglia del Frosinone. Dal suo ruolo nel sistema di Baroni all'incontro con l'omonimo Zlatan, ecco sette curiosità sul nuovo talento biancoceleste.

Ibrahimovic 2.0, ecco chi è il nuovo colpo della Lazio

Talento made in Bayern

Ibrahimovic, nato a Norimberga da una famiglia di origini del Kosovo, è arrivato a tredici anni nelle giovanili del Bayern Monaco. Dal 2018 la sua crescita è stata esponenziale, tanto da diventare uno dei migliori talenti di tutta la Germania. In prima squadra, però, ha giocato solo 4 presenze, chiuso da campioni come Gnabry, Musiala e Sané.

L'esordio tra i grandi

La prima presenza ufficiale con la maglia del Bayern Monaco è arrivata l'11 febbraio 2023, in Bundesliga contro il Bochum. Ibrahimovic è subentrato a Sané al 77' minuto e così è diventato il secondo esordiente più giovane della storia del club, dietro a Paul Wanner.

La menzione del Guardian

Il suo talento gli è valso la menzione del Guardian nel settembre del 2022 tra i 60 migliori giovani calciatori al mondo nati nel 2005. Su quella lista c'erano anche lo juventino Yildiz e tre italiani - Ciammaglichella, Amey e Delle Monache - oltre a molte altre stelline tra cui Guler, Valentin Carboni e Vitor Roque.

Arijon Ibrahimovic è parente di Zlatan?

Attaccante di talento e con un cognome importante. La domanda sorge spontanea: Arijon Ibrahimovic è parente di Zlatan? La risposta è no. Tuttavia, i due si sono incontrati a febbraio 2024 quando il Milan ha giocato in trasferta a Frosinone: in quell'occasione Ibra senior, dirigente dei rossoneri, e Arijon hanno scattato una foto inseme.

Arijn Ibrahimovic è parente di Zlatan? No, ma i due hanno posato insieme per una foto una volta.

L'esperienza in Italia

Dopo sei mesi passati al Bayern Monaco, trovando spazio solo in tre gare ufficiali, Arijon Ibrahimovic torna in Italia. La Lazio punterà su di lui dopo gli sprazzi di qualità mostrati lo scorso anno con il Frosinone: il classe 2005 ha giocato poco, ma quando lo ha fatto ha inciso. Di Francesco gli ha concesso solo 471 minuti in Serie A e 123 in Coppa Italia. Ibrahimovic ha messo a segno un gol e un assist al suo esordio da titolare in campionato - vittoria 2-1 contro l'Empoli - e un'altra rete in Coppa - vittoria 1-2 ai supplementari contro il Torino.

Le cifre dell'affare Ibrahimovic-Lazio

La Lazio ha convinto il Bayern Monaco con un'operazione interessante. Ibrahimovic arriverà in biancoceleste in prestito con diritto di riscatto a 8 milioni. Il Bayern, tuttavia, non voleva perdere il controllo del giocatore e potrà esercitare un controriscatto a circa 20 milioni.

In che ruolo giocherà?

Arijon Ibrahimovic in carriera ha giocato in molti ruoli, dalla seconda punta all'esterno d'attacco, ma non solo. Dunque, in che posizione verrà schierato con i biancocelesti nel 4-2-3-1 di Baroni? E' probabile che il classe 2005 diventi il vice-Zaccagni sulla fascia sinistra, sfruttando il suo destro a rientrare. Inoltre, la Lazio potrà contare su di lui anche negli altri ruoli della trequarti. Ed è probabile un'evoluzione come mezzala in ottica futura.

7 curiosità su… Philip Billing

Il Napoli si rinforza sul mercato e lo fa con Philip Billing, centrocampista classe '96 arrivato dal Bournemouth. Danese, con un fisico importante (193 centimetri) e tanta esperienza in Premier League: è lui l'uomo scelto per arricchire il reparto a disposizione di Conte. Billing è una mezzala con il fiuto del gol: un giocatore che sa fare entrambe le fasi e che ha segnato 31 gol (alcuni di gran pregio) nelle ultime cinque stagioni.

Alla scoperta di Philip Billing

Doppio passaporto

Philip Billing è nato a Copenhagen l'11 giugno 1996 e possiede doppia cittadinanza: la madre è danese, il padre nigeriano. Nella scelta della nazionale, il centrocampista non ha avuto dubbi: sin dall'Under 19 ha giocato con la Danimarca. Oggi conta 5 presenze in Nazionale maggiore.

Dodici anni in Inghilterra

A soli diciassette anni, Billing si trasferisce dalla Danimarca all'Inghilterra. Dopo aver giocato con le giovanili dell'Esbjerg è stato infatti acquistato dall'Huddersfield Town. Pochi mesi dopo ha esordito in Championship e nel 2017 ha coronato un sogno, vincendo il campionato e conquistando la promozione in Premier League. Nel 2019 il Bournemouth ha puntato su di lui per circa 16.5 milioni di euro e la scelta ha pagato: ottime prestazioni e tanti gol. Oggi, invece, Billing ha perso il posto da titolare e proverà a reinventarsi in Italia, dopo dodici anni in Regno Unito.

Versatile

Il centrocampista danese è un giocatore estremamente versatile. Può ricoprire tutti i ruoli del reparto, dalla mezzala al mediano, e viste le ottime capacità di finalizzazione spesso è stato impiegato anche come trequartista. Le sue doti principali? I tempi di inserimento e il tiro da fuori.

Philip Billing esulta con i compagni del Bournemouth
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Somiglia a... Brescianini

Ad Antonio Conte un centrocampista così mancava. In estate il Napoli è stato ad un passo dall'acquistare Marco Brescianini: visite a Roma completate, sembrava tutto pronto per la firma. E invece un cambio di condizioni nella trattativa con il Frosinone ha fatto saltare l'accordo e oggi Brescianini segna con l'Atalanta. Billing è un giocatore con alcuni tratti simili all'ex Milan: mancino, altezza sul metro e novanta, duttile e con il senso del gol.

Quando Billing segnava come un centravanti

A proposito di gol: Philip Billing, per tre stagioni, ha avuto in fase realizzativa dei numeri da centravanti. 8 reti nell'annata 2020/21, 11 nel 2021/22 e 7 nel 2022/23: in totale, 26 gol in tre stagioni. A titolo comparativo, uno in più di Lozano e sei in più di Politano in maglia Napoli nello stesso periodo.

La moda e l'idolo Henry

Quanto alle passioni extra-campo, Billing mostra spesso sui social i suoi nuovi acquisti in tema fashion: scarpe e abiti dal gusto eccentrico. Un altro post che risalta sul suo profilo Instagram è una foto con Thierry Henry. La descrizione non lascia spazio a dubbi: "Ancora oggi lui è il motivo per cui tiro i calzettoni fin sopra le ginocchia", in riferimento all'iconico modo di Henry di indossare i calzettoni durante le partite.

Il tentativo del Milan e l'affare con il Napoli

Billing è diventato a inizio gennaio un nuovo giocatore del Napoli. Decisivo il blitz del club azzurro che in poche ore ha chiuso l'affare: il centrocampista arriva dal Bournemouth in prestito con diritto di riscatto a 10 milioni. E pensare che all'ultimo minuto il Milan aveva provato a buttarsi nella trattativa e portare il giocatore in rossonero: non è bastato. Billing ora sogna lo Scudetto con il Napoli di Conte.

7 curiosità su… Denzel Dumfries

Denzel Dumfries è l'eroe della semifinale di Supercoppa: se l'Inter ha battuto l'Atalanta 2-0 lo deve in gran parte alla sua doppietta. Inatteso: un esterno di centrocampo che mette il mantello e si traveste da bomber. Lautaro è in crisi? Ci pensa Super-Denzel. Prima una mezza rovesciata, poi un gran tiro da fuori: ha segnato due gol di pregio. Il miglior modo per aprire il 2025, dopo aver chiuso alla grande lo scorso anno, con un rinnovo di contratto fino al 30 giugno 2028.

Dumfries, 7 curiosità: il no all'Everton, Denzel Washington e Aruba

La prima doppietta

Contro l'Atalanta, dicevamo, Dumfries ha segnato due bei gol. Il primo al 49' in semi rovesciata: ottima soluzione per battere a rete in una mischia in area. Il secondo è arrivato poco più di dieci minuti dopo, quando l'Atalanta sembrava poter rinascere e pareggiare i conti. Il sogno di Gasp e dei suoi è stato strozzato da un destro secco dell'olandese, sotto la traversa e giusto sopra le dita di un Carnesecchi incolpevole. L'esterno classe '96 ha segnato 38 gol in carriera - tra Inter, PSV, Heerenveen e Sparta Rotterdam - ma quella di giovedì è stata la sua prima doppietta. E che doppietta.

Terzino goleador

38 gol in carriera, dicevamo: niente male per un terzino. Dumfries è l'emblema del quinto moderno: un giocatore muscolare, gran fisico (188cm) e gran passo. Con una capacità importante anche in fase realizzativa: i numeri parlano per lui. Nella sua prima stagione in Serie A (2021/22) ha segnato 5 gol e fornito 5 assist (più altri 2 passaggi vincenti tra Coppa Italia e Champions). L'anno dopo, una sola rete in campionato, ma la bellezza di 7 assist. Nella stagione 2023/24 è tornato il Dumfries-bomber: 4 reti e 6 assist. Ma quest'anno si sta superando: l'olandese è già a quota 5 gol (due in Supercoppa e 3 in A)... e siamo solo a metà campionato.

Everton? No, voglio l'Inter: così Dumfries è arrivato in Italia

La trattativa per portarlo in Italia è nata ad agosto 2021, dopo l'Europeo giocato con l'Olanda. L'Inter aveva la difficile missione di rimpiazzare Hakimi, ceduto al PSG: Dumfries è stato un degno erede. Per aspettare i nerazzurri, Denzel ha rifiutato offerte dalla Premier League: su tutte c'era l'Everton pronto ad accoglierlo. L'Inter, invece, in quel casting aveva preso in considerazione altri nomi per la fascia destra. Prima di lui, infatti, i preferiti erano Hector Bellerin e Naithan Nandez. Con il senno di poi, matrimonio vincente per entrambi. E a prezzo di saldo: l'olandese è arrivato a Milano per 14 milioni.

Denzel... Washington

Olandese con origini di Aruba - per parte di padre - e Suriname - madre, Dumfries deve il suo nome a una delle più famose star di Hollywood. I genitori dell'esterno nerazzurro, infatti, lo hanno chiamato Denzel in onore di Denzel Washington, vincitore di tre Golden Globe e due premi Oscar. Inoltre, Denzel non è il suo unico nome: il suo nome completo è Denzel Justus Morris Dumfries.

Due presenze con la nazionale di Aruba

A proposito delle sue origini, a soli diciassette anni Dumfries ha giocato due presenze in Nazionale maggiore. Un prodigio dell'Olanda? No, era la selezione di Aruba. Si tratta di due amichevoli, entrambe contro il Guam, giocate tra il 28 e il 31 marzo 2014: la prima pareggiata 2-2, la seconda vinta 2-0, con gol proprio del giovanissimo Denzel. Da lì è seguita poi la trafila con le giovanili dell'Olanda. Under 20, Under 21 e poi la maggiore: esordio il 13 ottobre 2018 in una vittoria 3-0 contro la Germania.

Dumfries d'argento... in Nations League

Con l'Olanda, Dumfries ha preso parte a due Europei (Euro2020, giocato nel 2021, e Euro2024) e un Mondiale (nel 2022, uscendo contro l'Argentina di Messi ai quarti). Inoltre, nel 2019, il terzino dell'Inter - allora al PSV - ha preso parte alle finali di Nations League portando a casa una medaglia d'argento. L'Olanda ha perso in finale contro il Portogallo di CR7 e Dumfries ha giocato l'intera partita da titolare.

I dettagli del rinnovo

Il futuro di Dumfries parla nerazzurro. L'esterno ha ventotto anni ed è nel pieno della sua carriera: l'Inter lo ha blindato a fine novembre con un rinnovo di contratto fino al 30 giugno 2028. La trattativa è stata lunga e con alcuni momenti di incertezza: il precedente accordo sarebbe scaduto alla fine di questa stagione. Ma dopo settimane di lavoro si è arrivati all'intesa: Dumfries percepirà circa 4 milioni a stagione per i prossimi tre anni e mezzo.

7 curiosità su… Sergio Conçeicao

Il Milan ha scelto Sergio Conçeicao come nuovo allenatore, per sostituire Paulo Fonseca. Conçeicao, ex Porto, esordirà sulla panchina rossonera venerdì 3 gennaio contro la Juventus. In passato, l'allenatore portoghese ha giocato in Italia, tra Lazio, Parma e Inter, per un totale di sei anni - e infatti parla un italiano perfetto. Ha quattro figli calciatori e nel suo contratto con il Milan è inclusa una clausola molto particolare: ecco sette curiosità su di lui.

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1) Un esordio speciale

Quello contro la Juventus sarà un debutto da allenatore molto speciale per Sergio Conçeicao. A giocare contro il Milan nella semifinale di Supercoppa Italiana, ci sarà infatti suo figlio Francisco. Arrivato in bianconero in estate, l'esterno portoghese si è imposto come titolare e presto verrà riscattato a titolo definitivo. Chico - soprannome del classe 2002 - ha giocato 91 presenze al Porto con suo padre come allenatore, fornendo 11 gol e 13 assist.

2) Quattro figli calciatori

Francisco - ex Porto e Ajax - non è l'unico calciatore tra i figli di Sergio Conçeicao. Rodrigo, classe 2000, è un terzino destro e gioca allo Zurigo in prima divisione Svizzera. Anche lui è passato sotto la gestione del padre al Porto: 23 presenze, due (da subentrato) in Champions League contro Atletico Madrid e Bruges. A completare la famiglia ci sono poi il fratello maggiore Sergio jr., terzino classe '96 dell'Anorthosis a Cipro, e Moises, ala destra classe 2001 dell'Anadia in terza lega portoghese.

3) Il passato in Italia

A eccezione di Sergio jr., tutti i figli di Conçeicao sono nati durante il suo periodo da calciatore in Italia. L'allenatore rossonero ha iniziato la sua avventura italiana nel 1998 alla Lazio e con i biancocelesti ha vinto una Serie A, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa UEFA. Nel 2000 il passaggio al Parma - 36 presenze e 7 gol - e un anno dopo all'Inter: in nerazzurro 65 presenze e 2 gol dal 2001 al 2003. Nell'estate 2003 è tornato alla Lazio e solo sei mesi dopo è rientrato in Portogallo, chiudendo la sua avventura italiana da calciatore.

Sergio Conceicao, nuovo allenatore del Milan, ai tempi dell'Inter da calciatore
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4) L'Estadio Sergio Conceicao

Italia, Belgio, Kuwait e Grecia: Conçeicao da calciatore ha giocato in quattro paesi, oltre al suo Portogallo. In Nazionale ha totalizzato 56 presenze. Ha vinto tanto, anche in campo internazionale, e questo gli è valso, nel 2002, l'intitolazione di uno stadio a Coimbra, sua città natale: l'impianto si chiama infatti Estádio Municipal Sérgio Conceição, ha 2.500 posti a sedere ed ospita le partite del Clube União de Coimbra, squadra di quarta lega portoghese.

5) I numeri contro le italiane

Il Porto di Conceicao è sempre stato un osso duro in Champions League. Lo sanno bene tre big italiane, Milan, Inter e Juventus. I rossoneri hanno sfidato i portoghesi nel 2021, nella fase a gironi: pareggio 1-1 a San Siro e vittoria 1-0 del Porto all'Estadio do Dragao. Decisivo in entrambi i casi Luis Diaz, ora al Liverpool, in gol sia all'andata che al ritorno. Contro l'Inter, invece, il Porto ha perso, nel doppio scontro ai quarti della Champions 2022-23, ma i nerazzurri si sono imposti a fatica, dopo un 1-0 risicato a San Siro (gol di Lukaku all'86') e uno 0-0 di sofferenza in Portogallo. Infine, la Juventus di Cristiano Ronaldo, agli ottavi della stagione 2020-21, ha abbandonato la competizione proprio contro il Porto: 2-1 per i ragazzi di Conceicao all'andata, 3-2 per i bianconeri a Torino (non abbastanza: la Juve uscì per la regola dei gol in trasferta).

6) La clausola nel contratto con il Milan

L'arrivo del nuovo allenatore rossonero è stato annunciato proprio al momento dell'atterraggio a Linate del jet su cui lo stesso Conceicao viaggiava: contratto fino al 30 giugno 2026. Un accordo di un anno e sei mesi, è vero, ma il club si è riservato un'opzione unilaterale di interrompere il contratto al termine di questa stagione, pagando all'allenatore, quindi, solo i primi sei mesi (Conceicao percepirà circa 1 milione da qui a giugno). Dovesse essere confermato alla guida del Milan anche nella stagione 2025-26, il portoghese avrà un ingaggio (sommato a quello del suo staff) di circa 3.5 milioni.

7) La trattativa con il Napoli

L'esperienza al Milan sarà la prima da allenatore in Italia per l'ex Porto e Nantes. Ma in passato Conceicao è stato in trattativa per firmare con il Napoli: il suo nome è stato sul tavolo per il post-Spalletti, prima che de Laurentiis scegliesse a sorpresa Rudi Garcia. Ora, un anno e mezzo dopo, è pronto a iniziare la sua avventura in Serie A.

7 curiosità su… Alex Jimenez

Alex Jimenez è diventato protagonista del Milan: l'esterno classe 2005 si è preso una maglia tra i grandi contro il Genoa e non l'ha più mollata. In Supercoppa contro la Juventus, Sergio Conceicao ha puntato su di lui. E Jimenez sarà confermato anche contro l'Inter in finale: una grande occasione per l'ex Real Madrid, che giocherà da esterno avanzato.

Jimenez, 7 curiosità: l'affare col Milan e l'offerta del Marsiglia

Milan-Jimenez, la formula

Alex Jimenez è arrivato al Milan nell'estate del 2023. Il club rossonero lo ha preso in un'operazione in stile Brahim Diaz con il Real Madrid. L'affare Jimenez è stato impostato su un prestito con diritto di riscatto e controriscatto a favore dei Blancos. Nel 2024, il Milan, soddisfatto delle prestazioni del terzino spagnolo, ha esercitato l'opzione per 5 milioni. Il Real potrà riportarlo in Spagna nell'estate 2025 a circa 9 milioni e nel 2026 a circa 12.

La durata del contratto: c'è l'opzione

Una volta esercitato il diritto di riscatto, Jimenez ha firmato con i rossoneri un accordo di quattro anni. Il terzino spagnolo - in attesa delle decisioni del Real Madrid sul suo conto - si è legato al Milan fino al 30 giugno 2028. Nel contratto è presente anche un'opzione di rinnovo fino al 2029.

Marsiglia e Bayern: i retroscena

Il profilo del classe 2005 ha convinto gli scout rossoneri ed era seguito già dal 2021: due anni sotto osservazione prima di approdare a Milano. Su di lui c'erano molti altri top club europei: in primis il Marsiglia che aveva inviato un'offerta ufficiale. Poi anche Bayern Monaco e Chelsea, che monitoravano Jimenez ma non hanno affondato il colpo.

Saelemaekers e il meme di Spiderman

Alex Jimenez e Alexis Saelemaekers condividono molte caratteristiche. Dal nome simile alla posizione in campo: sono entrambi esterni duttili, capaci di giocare sia a destra che a sinistra. E tra i due si nota anche una certa somiglianza fisica. Tanto che Rafael Leao nel pre-campionato rossonero aveva condiviso sulle proprie Instagram stories il famoso meme dei due Spiderman che si indicano l'un l'altro, taggando Jimenez e Saelemaekers nella didascalia.

Dalla Juve... alla Juve

Il 22 ottobre 2023 Alex Jimenez era stato convocato per la prima volta in Serie A a San Siro, per una gara contro la Juventus. Poco più di un anno dopo, proprio contro la Juventus in Supercoppa, l'esterno spagnolo si è consacrato come giocatore della prima squadra del Milan, dopo mesi tra Primavera e Milan Futuro. Fonseca lo ha lanciato contro il Genoa (prima da titolare, ma aveva già esordito con Pioli contro l'Empoli a gennaio 2024) e Conceicao lo ha confermato dal primo minuto, complici gli infortuni di Leao, Okafor e Chukwueze.

I numeri in stagione

Jimenez ha cominciato la stagione 2024/25 da titolare del Milan Futuro, nel Girone B di Serie C. Con la formazione U23 dei rossoneri, ha giocato 17 partite e segnato 4 gol (14 gare in campionato e 3 in Coppa Italia; 2 gol in ciascuna delle competizioni). Il 15 dicembre, nel match del 125esimo compleanno del Milan, ha giocato titolare contro il Genoa in Serie A e da lì anche nelle tre partite successive (Verona, Roma, Juventus).

La Nazionale con Iker Bravo e Fresneda

Jimenez ha giocato due partite con la Nazionale U19 della Spagna. Si tratta di due amichevoli contro Israele tra fine agosto e inizio settembre 2022 (una vittoria 2-0 e un pareggio 0-0). Oltre a lui in campo c'erano altri due giocatori che la Serie A sta imparando a conoscere: Iker Bravo, attaccante dell'Udinese, e Ivan Fresneda, promesso sposo del Como e terzino destro proprio come Jimenez.

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