7 curiosità su Inter-Fiorentina: numeri, record e storie
L'Inter continua la sua marcia trionfale a San Siro, mentre la Fiorentina vive uno dei momenti più difficili della sua storia in Serie A. La sfida tra nerazzurri e viola ha regalato statistiche sorprendenti e record individuali che raccontano due stagioni diametralmente opposte. Dai gol straordinari di Hakan Çalhanoglu alla crisi senza precedenti dei toscani, passando per l'esplosione del giovane Petar Sucic e i numeri impressionanti di Nicolò Barella, ecco le sette curiosità più interessanti su questa partita.
I protagonisti nerazzurri e la crisi viola
1. L'Inter e il dominio casalingo: terza volta in 15 anni
L'Inter ha registrato almeno quattro successi nelle prime cinque partite casalinghe stagionali in Serie A per la terza volta nelle ultime 15 stagioni, dal 2010/11. I precedenti risalgono al 2017/18, quando i nerazzurri vinsero tutte e cinque le gare iniziali a San Siro, e al 2022/23, con quattro vittorie su cinque. Un dato che testimonia la solidità della squadra di Simone Inzaghi davanti al proprio pubblico e la capacità di costruire rendimenti casalinghi d'eccellenza. La continuità nelle prestazioni interne rappresenta un pilastro fondamentale per le ambizioni stagionali dell'Inter, che ha trasformato il Meazza in una vera e propria fortezza.
2. Fiorentina nella storia per il peggior avvio di sempre
Per la prima volta nella sua storia in Serie A, la Fiorentina ha raccolto meno di cinque punti dopo le prime nove partite stagionali nel torneo: appena quattro. Un record negativo che pesa come un macigno sulla squadra viola e che rappresenta il peggior avvio mai registrato dalla società gigliata nei suoi oltre novant'anni di partecipazione al massimo campionato italiano. I numeri sono impietosi e raccontano di una crisi profonda che non ha precedenti nella storia recente del club. La situazione ha messo sotto pressione l'allenatore Stefano Pioli, con la società che ha confermato la fiducia ma ha indicato le prossime partite come decisive per il futuro della panchina.
3. Nove partite senza vittorie: un digiuno che riporta indietro nel tempo
La Fiorentina non ha vinto per nove partite di fila in Serie A (4 pareggi, 5 sconfitte) per la prima volta dal febbraio 2019. In quell'occasione, la striscia negativa raggiunse addirittura le 14 partite consecutive senza successi, distribuite tra le gestioni tecniche di Stefano Pioli e Vincenzo Montella. Il ritorno di Pioli sulla panchina viola, accolto inizialmente con entusiasmo dalla piazza, si è trasformato in un incubo tecnico e gestionale. Le scelte tattiche non stanno pagando e la squadra appare smarrita, priva di identità e di un gioco riconoscibile. L'ambiente è in ebollizione e la pazienza dei tifosi si sta esaurendo rapidamente.
4. Cinque gol come l'intera scorsa stagione, ma in sette partite
Hakan Çalhanoglu ha segnato cinque gol in sette presenze in questa Serie A, gli stessi realizzati nello scorso campionato in 29 gare giocate. Un rendimento impressionante che testimonia la crescita del centrocampista turco e il suo ruolo sempre più centrale nel progetto tecnico dell'Inter. La capacità di Çalhanoglu di essere decisivo con i suoi inserimenti e la sua qualità nel tiro rappresenta un valore aggiunto fondamentale per i nerazzurri. Il turco ha ritrovato una continuità realizzativa che mancava dalla sua esperienza al Milan, confermandosi come uno dei centrocampisti più prolifici della Serie A.
5. Terza doppietta in nerazzurro, la Fiorentina vittima preferita
Quella contro i viola è stata la terza marcatura multipla di Hakan Çalhanoglu in Serie A: tutte doppiette e tutte realizzate con la maglia dell'Inter. La Fiorentina è la squadra contro cui il centrocampista turco ha segnato più reti nei cinque grandi campionati europei: sette gol totali, almeno tre in più rispetto a qualsiasi altra avversaria. Una vera e propria bestia nera per la difesa gigliata, che non riesce a trovare contromisure efficaci contro la qualità balistica di Çalhanoglu. Il turco vede letteralmente viola quando affronta la Fiorentina, trasformandosi sistematicamente in uno dei protagonisti assoluti del match.
6. Specialista del tiro dalla distanza: un duo d'élite con Malinovskyi
Dal 2017/18, stagione del suo esordio in Serie A, Hakan Çalhanoglu è uno dei due centrocampisti che hanno segnato più gol da fuori area nel massimo campionato: 18 come Ruslan Malinovskyi. Tra tutti i giocatori che hanno segnato dalla distanza in questo periodo, lo precede soltanto Paulo Dybala. La capacità di calciare con potenza e precisione da lunga distanza rappresenta una delle armi più pericolose dell'Inter, con Çalhanoglu che ha fatto di questo fondamentale una vera e propria specialità. I suoi tiri da fuori area sono diventati un marchio di fabbrica, temuti da tutti i portieri della Serie A.
7. Barella contro la Fiorentina e l'esplosione di Sucic
Solo contro il Cagliari (sette gol e assist complessivi) Nicolò Barella ha partecipato a più marcature in Serie A rispetto alla Fiorentina: cinque (come contro Salernitana e Atalanta), frutto di due gol e tre assist. Il centrocampista sardo ha un feeling particolare con i viola, confermandosi ancora una volta decisivo. Ma la vera sorpresa della serata è stato Petar Sucic: tra i centrocampisti che in questa Serie A hanno partecipato a più di due gol, solo Nico Paz (classe 2004) è più giovane del croato nato nell'ottobre 2003. Una rete (la prima nel torneo) e due assist per il talento nerazzurro, che ha illuminato San Siro con un gol da cineteca, impreziosito da un tocco di suola in area che ha ricordato le magie di Zinedine Zidane. Nell'Inter della stagione in corso, nessuna squadra ha mandato in gol più giocatori differenti: 10 marcatori diversi come l'Atalanta. Infine, una nota per Rolando Mandragora, che ha collezionato contro l'Inter la sua centesima presenza in Serie A con la maglia della Fiorentina, un traguardo raggiunto in una serata amara per i colori viola.